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Skassapunka
Skassapunka Ska Punk band from Italy / Milan
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Skassapunka - Di vento in vento

Di vento in vento

Skassapunka

  • Release2013
  • GenreSka Punk

Track List

  1. 77-:--

    Guarda che sorriso, questo ghigno, questo viso
    sar assurdo, far fuoco per creare il paradiso
    tocca questa mano, mano pronta per il piano,
    mano blocca la paura, la paura che allontano
    Fiume (che diventa fogna)
    Fogna (che raccoglie feccia)
    Feccia che sprofonda dentro a un mare di vergogna
    Pazzo (per creare un mondo)
    Sano (Libero dal mostro)
    Mostro al mondo sano la potenza del mio piano

    Madre di gitani, musulmani infami e cani
    Piangerai la morte giusta che rigenera il domani
    Guarda il mio sorriso ed il mio ghigno ed il mio viso
    Non c’spazio per dannati in un reale paradiso
    Fiume (che diventa fogna)
    Fogna (che raccoglie feccia)
    Feccia che sprofonda dentro a un mare di vergogna
    Pazzo (per creare un mondo)
    Sano (Libero dal mostro)
    Mostro al mondo sano la potenza del mio piano

    Ma la realt non ci sta
    Si sporcata la citt,
    Col sangue della libert,
    Il mondo un’isola

    Idee come proiettili trafiggeranno i cuori
    La vita non ha prezzo se quel prezzo tu lo ignori
    Risplenda il nuovo giorno, squillino le bombe!
    Risorga nuova luce sulle loro buie tombe
    Fiume (che diventa fogna)
    Fogna (che raccoglie feccia)
    Feccia che sprofonda dentro a un mare di vergogna
    Odio (per lo schifo che mi)
    Danno (all’idea di perfezione)
    Padre, Tu perdonali del danno che ti fanno

    Ma la realt non ci sta
    Si sporcata la citt,
    Col sangue della libert,
    Il mondo un’isola

    La luce, la voce
    Non mai così feroce
    Sotto il segno della croce
    c’un’isola che tace.

  2. Ora-:--

    Parole vuote troppo spesso le mie orecchie sentono
    Bocche che parlano e che promettono
    E trovano rifugio nellâ indifferenza cronica
    Acefali di una realt ipnotica
    E non si pi capaci di capire e
    Discernere tra bene e male dentro te
    Tutto cambia e cambier,
    Dissenso crea novit

    Oh… (gridalo forte insieme a noi!)
    Questo silenzio assenso troppo spento
    Oh… (riecheggia l’eco su di noi!)
    Uomo che parla e chiede cambiamento

    Ti illudono, ti comprano parlando di felicit,
    Richiedono un lavaggio di mentalit,
    Ma questo vuoto, paradosso di realt,
    Ti affoga in un oceano di complicit,
    Ma adesso basta, non mi basta emergere
    Colpiamoli…ora!

    Oh… (gridalo forte insieme a noi!)
    Questo silenzio assenso troppo spento
    Oh… (riecheggia lâ eco su di noi!)
    Uomo che parla e chiede cambiamento.

  3. Ritorno A Vivere-:--

    Perch devo star,
    Alle regole di questa realt se,
    Posso rifarmela,
    Su misura come la pubblicit!
    Mi rifugio in,
    Paradisi artificiali, cerco
    Di sintetizzar,
    Quella sempre pi introvabile felicit!

    Quanti restiamo a non
    Riconoscere noi stessi
    Mentre sopravviviamo in un mondo di specchi
    Riflessi

    Frantumi restano,
    Delle vostre macro-proiezioni
    Ti sentivi un re,
    Comandavi solo degli automi
    Sfregio maschere,
    Son servite a renderti felice?
    Ora piangerai,
    E vedrai la vita che rinascer

    Irrideremo le tue
    Schiave paure
    Ora gi le senti
    Affilate come una scure

    Danzeremo poi
    Sulla tua schiava pseudo morale,
    Storie dâ altri eroi,
    Oggi polvere al telegiornale

    Sento che nasce
    Quando smetto di fingere
    Getto le falsit,
    Ritorno a vivere.

  4. Il Rumore Delle Mele-:--

    Ho avuto la fortuna di sorridere
    L’ho presa! Ho preso senza esitazione.
    La scelta non convince la ragione,
    Ma trova l’emozione in cose misere
    Ho pianto gioie e riso a cuore triste,
    Ho perso, ho vinto dubbi e verit.
    Sognare viver giorno che sar,
    Virt di accontentar chi non insiste

    Silenzio. Sto godendo di un miraggio,
    Del volto sconosciuto dell’attore,
    Di un gesto esagerato che l’amore,
    Di un urlo soffocato che il coraggio.
    Chi vive ad occhi chiusi non cieco,
    Chi sente ci che ascolta non sordo,
    Se l’ombra e se la luce son dâ accordo,
    In viaggi e in fantasie allor mi reco

    Normale sensazione questo brivido:
    Ricordi della vita si nascondono,
    Celati sentimenti che risorgono,
    E fanno del pallore un corpo livido.
    Un giorno, addentando la mia mela,
    trovai le soluzioni ai miei problemi,
    Tranquillo com’un mondo senza schemi,
    sentii con quel rumore forza vera

    Chi cerca vie d’uscita troppo grandi
    Si perde nel concetto dell’essenza,
    e la paura di restare senza
    E’ l’incubo pi oscuro in cui sprofondi:
    tra i fili delle proprie ragnatele,
    un ragno intrappolato nel suo mondo
    Cercava vie d’uscita nel profondo,
    Riusc ascoltando il suono delle mele

    Tra i fili delle proprie ragnatele,
    Riusc ascoltando il suono delle mele.

  5. Skassaintergrazione-:--

    Corre il secolo XXI
    Corre lâ ombra di nessuno
    Scorre il suono di uno stomaco che sempre pi a digiuno
    Eâ lâ antidoto comune
    E nessuno resta immune
    Un gigante ed un bambino si contendono la fune
    Vivi solo se il denaro
    Sopravvivi se avaro
    Siamo sulla stessa barca In un oceano senza faro

    Chi non lavora
    Poi rapina la signora
    E dellâ odio si innamora
    Chiude a chiave la dimora

    Skassa-integrazione viva la stabilit,
    Non stare fermo vogliono questo e allora:
    Mobilit!

    Spezzettato in mille turni
    Baci a terra se ritorni
    E ti chiedi .dove tira il vento dei giorni moderni
    Tira verso questa crisi
    Di ideali e di sorrisi
    Pi che tempo di precari sembra un tempo di indecisi
    Nelle scelte di ogni giorno
    Cerchi un punto di ritorno
    Risucchiato guardi dritto ma ci stai girando intorno

    Chi non lavora
    Nella nebbia si consola
    La questione si peggiora
    Chiude a chiave la dimora

    Skassa-integrazione viva la stabilit,
    Non stare fermo vogliono questo e allora:
    Mobilit!

    Il profitto se rinunci
    Non guadagni se denunci
    Ma il sistema si interrompe se le braccia tue le incroci
    una logica un poâ strana
    di una mente non umana
    delle macchine che firmano contratti senza paga
    resti a casa stamattina
    scaricato senza pila
    hai provato a far lâ eroe, scioperaio del duemila

    Chi non lavora
    E si accorge che gi ora
    La rivolta gi assapora
    occupando la dimora

    Skassa-integrazione viva la stabilit,
    Non stare fermo vogliono questo e allora:
    Mobilit!

    Skassa-integrazione, questa povert!
    Non stiamo fermi, voliamo alto…skassa!
    Questa realt.

  6. Lothus-:--

    Io e te come Adamo ed Eva
    Ci ritroviamo coperti di cenere
    In un prato baciato dalla pioggia
    Disgustiamo un futuro piacere
    Nella sua mente sento un pensiero
    Che al tramonto ci logorer,
    Nei suoi occhi vedo il desiderio
    Che allâ alba ci consumer

    In un effimero atto
    Questo fiore consumato
    Non ci rimane che unâ illusione
    In un effimero atto
    Questo fiore bruciato
    Che sia questa la fine?

    Non capisco se sia un atto meccanico
    O un profondo gesto dâ amore
    Il mio cuore non d pi risposte
    Non conta pi le ore
    Non saprei distinguere
    Se sia colpa mia o di questi fiori
    Allâ apparenza rosei e delicati
    Ma con la mente predatori

    In un effimero atto
    Questo fiore consumato
    Non ci rimane che unâ illusione
    In un effimero atto
    Questo fiore bruciato
    Che sia questa la fine?

    Tra le righe del dramma leggo scritto
    Lâ inganno della dea Afrodite
    Non pi la trama di Cupido
    Le sue frecce non sono infinite
    Dal fango generato dalla pioggia
    Germogliano, mascherandosi dâ amore
    I suoi petali ti condurranno
    Sullâ oblio del dolore

    In un effimero atto
    Questo fiore consumato
    Non sboccia pi la primavera
    In un effimero atto
    Questo fiore consumato
    Il sipario dellâ affetto che era.

  7. Violino Solo-:--

    La sveglia un campanello, rintocco di diamanti
    Ricchezza di chi vuole non battere la fiacca
    Vestire un uomo nudo lâ arte dei pi santi
    un sogno o eleganza vestire con la giacca?
    Non poi cos certo che chi cerca sempre trova
    Trovando in quattro corde una speranza sana
    Speranza di un riscatto in una vita nuova
    Lui cerca e d coraggio in metropolitana

    Straniero in terra grigia di nebbia e economisti
    Cammina il suolo a tempo di ritmi straordinari
    Facevo il direttore di cori e musicisti
    Ora dirigo il mondo, tra vecchi e pendolari

    Si aprono le porte, comincia il suo concerto
    Correnti di persone si muovon nellâ abisso
    Câ odore dâ acqua e sole, anche il tempo oggi incerto
    Lui che sempre precario ma nel suo posto fisso
    Con un pubblico distratto fatto con la cartapesta
    Nellâ indifferenza suona, chiude gli occhi e spicca il volo
    Lui che era abituato a concerti per orchestra
    Ora la sua partitura cita per violino solo

    Straniero in terra grigia di nebbia e economisti
    Cammina il suolo a tempo di ritmi straordinari
    Facevo il direttore di cori e musicisti
    Ora dirigo il mondo, tra vecchi e pendolari

    Raccoglie con lâ orecchio la nota pi dolente
    Un uomo ad occhi chiusi, di viver non ha voglia
    Geloso come chi ha un pericolo imminente
    Goloso come un verme che bruca la sua foglia
    Lui che esperto nellâ usare, maneggiare sette chiavi
    Ora ancora alla ricerca di quella che non ha
    Lui cerca mani nude, le mani che non lavi
    Sporcando il grigio spento colori suoner

    Straniero in terra grigia di nebbia e economisti
    Cammina il suolo a tempo di ritmi straordinari
    Facevo il direttore di cori e musicisti
    Ora dirigo il mondo, tra vecchi e pendolari

    Quandâ eri troppo in alto alla gente non bastavi
    Adesso sottoterra raccogli carit.

  8. Foglie-:--

    Santit, falsit.
    Mi condanni e chiedi come va
    Fragile, docile.
    Non sei stanco poi di fingere?
    Credere, cedere
    un passaggio troppo facile
    La realt cambier!
    Lâ uomo salvo dalla cecit

    Tra le foglie morte della mia citt,
    Senza un sogno, senza realt,
    Senza un vero motivo per riderci su
    Vivo per un sogno, non credi di starci anche tu?

    Martire, complice
    Proscrizione con un indice
    Non lo fai, troppi guai
    Apri gli occhi e allora sentirai

    Tra le foglie morte della mia citt,
    Senza un sogno, senza realt,
    Senza un vero motivo per riderci su
    Vivo per un sogno, non credi di starci anche tu?

    Vivo per un sogno nella mia citt,
    Tra le mani câ una realt,
    E non ho paura di quel che sar,
    So che la mia forza ci che cambier,
    Cambia il sogno, il mondo nella mia citt,
    Tocca il fondo questa realt,
    Foglie vive su rami di societ,
    Unâ eterna, felice primavera di verit!

  9. Il Pupazzo Di Pelle-:--

    Silenzio in sala, calano le luci,
    Tacciano le voci, questa la danza di una
    Vita lontana da tutti questi fili che segnano i cammini
    Di chi ha venduto la sua libert.
    Giro per strada e tutto quel che vedo
    Luccica di un credo
    Che mi disgusta e che poi
    Spero che cada ma resta sempre in piedi
    E’ meglio che ti siedi
    Qua la faccenda si fa lunga
    Quando il burattinaio nascosto
    E i pupazzi stanno al loro posto
    Lo spettacolo continuer

    Squarcia il buio quella luce il palco solo per te
    Scusa se non applaudo ma il mio cuore
    Sa per cosa battere
    Prima di obbedire tu chiediti il perch
    In questa notte abbracciami forte
    E taglia quei fili che ti
    Porto a ballare con me

    Troppi pupazzi in questa scena triste
    Seguono le piste
    Di un regista senza volto
    Ed ora son cazzi perch su questa scena
    Qual la vita vera
    E a quante facce devi render conto
    Ma forse sono io quello fesso
    Che si ostina a restare se stesso
    In mezzo a questo oceano di star

    Squarcia il buio quella luce il palco solo per te
    Scusa se non applaudo ma il mio cuore
    Sa per cosa battere
    Prima di obbedire tu chiediti il perch
    In questa notte abbracciami forte
    E taglia quei fili che ti
    Porto a ballare con me.

  10. Burrocratia-:--

    Carte bianche da firmare
    Ore in fila ad aspettare
    E ti senti soffocare
    E non fai ci che ti pare

    Troppo spesso non son degno
    Di trovarmi nel mio regno
    Di cantare la poesia
    Senza usare la magia
    Senza usare spiegazioni
    Come favole e aquiloni
    Come il mostro troppo orrendo
    Dalla penna mi sta uscendo

    Dalla faccia sembra nero
    Ma ha il pallore nel pensiero
    Ma bianco come il burro
    Tira un grido in un sussurro
    Tira il vento del potere
    Su mettetevi a sedere
    Su vasetti, al vostro posto!
    Le patate con lâ arrosto
    Le verdure stanno in basso
    Pomodoro sottomesso
    Pomodoro troppo rosso
    Sangue e sugo fino allâ osso
    Sanguisuga del sistema
    Che minaccia la mia crema
    Che mi venga un colpo adesso!
    Chi sâ oppone va soppresso

    Chilogrammi di obbedienza
    Affettato di coscienza
    Afferrato ‘sto concetto
    Poco importa coscia o petto
    Poco tempo per chi pensa
    Sâ avvicina la scadenza
    Sâ avvicina la morale
    Della fiaba alimentare
    Della vita di ogni giorno
    Ci che sei fa da contorno
    Ci che sembra fondamento
    lâ insano condimento

    Carte bianche da firmare
    Ore in fila ad aspettare
    E ti senti soffocare
    E non fai ci che ti pare.

  11. Meid in Italì-:--

    Valige gia pronte, accendo il motore,
    Passo a prenderti o Mary
    Sarà un lungo viaggio che durer ore,
    Ci giriamo l italy
    Queste distese toscane
    Tu ma le rendi un po giamaicane
    E in queste nebbie padane
    Noi respiriamo nuvole sane

    Ma dove sto andando, si fatta mattina,
    Ci vorrebbe una cartina
    Ti guardo negli occhi e mi consolo,
    Arde il fuoco, spicco il volo
    In alto per questo viaggio
    Alla ricerca di un nuovo paesaggio
    E in questi felici momenti
    Noi ci godremo dei bei monumenti

    Voglio stare qui, abbracciato con te, mary¦
    Made in italy

    Le chiese, il castello, il duomo ed il foro,
    Occhio rosso non credo sia il cloro
    La fame che avanza, ˜na pizza da Pino,
    Mi rimette sul cammino
    Guardo la torre di Pisa,
    Dicon che storta ma dritta precisa
    Grido alla piazza san Pietro:
    Salutami il papa, io torno indietro!

    Il sole, il salento, il mare ed il reggae
    Senza Mary nun lu reggae
    Le alpi ed i monti, la neve che scende,
    Senza Mary cia non rende
    Togli paure e pensieri
    Colorando giorni neri
    Accendi sogno e speranza,
    io con te nella mia stanza

    Voglio stare qui, abbracciato con te, mary¦
    Made in italy

    Valige disfate, il morale ora spento,
    Mi han portato via Mary
    Il cielo ora grigio, il mare cemento,
    La tristezza in Italy
    Chi mi potra consolare?
    Ma mentre piango arriva un compare
    Ghe se na festa da ma œcome te ciami?
    Me ciami grapin!

    Voglio stare qui, abbracciato con te, mary¦
    Drunk in italy.

  12. P(irati)D(el) L(ibeccio)-:--

    Attenti! Arriva il capitano, veloci che salpiamo!
    Lontano dalle leggi del reame navighiamo
    Per tutte le balene si viaggia a gonfie vele
    Stanotte poche soste che si va tutti a sirene
    Se poi la marina intercetta i miei dispacci
    Rimedio e mando in onda i miei pesci pagliacci
    Terrore dei sei mari delle reti nazionali
    Con cui pesco il fritto misto per la pappa dei miei squali

    Mi consenta questo mare
    Di navigar lontano
    Libero e gagliardo
    Con il giornale in mano
    Mirando il panorama
    Col cannocchiale in su
    33 uomini, la cassa del morto
    E una bottiglia di rhum!

    Fischia il vento mare mosso, ma non un disturbo
    Se Spugna dirige il giornale di bordo
    Il tuo capitano sa che cosa fare
    Finché la barca va tu lasciala affondare
    Câ una Trota in mezzo al mare, dolce sta per affogare
    Ora cerca rombi e razze che la possano salvare
    Allâ orizzonte danza lâ ombra del Delfino
    Mentre aspetta la sua gloria schiaccia un pisolino

    Mi consenta questo mare
    Di navigar lontano
    Libero e gagliardo
    Con il giornale in mano
    Mirando il panorama
    Col cannocchiale in su
    33 uomini, la cassa del morto
    E una bottiglia di rhum!

    Seguiamo impazienti le tracce della mappa
    Il tesoro cosa nostra, lâ isola non ci scappa
    Che poi miei cari amici ce lo divideremo
    Come ci dividiamo il faticare al remo
    Capitano che cantavi sulla nave da bambino
    Sei la forza fresca adesso, nella destra hai lâ uncino
    Capitano che hai tirato sulla faccia il tuo sorriso
    Niente bende, lâ occhio desto viaggi verso il paradiso.

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