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Per la violenza della viltà i miei occhi fanno male
scuoto la polvere dalle spalle color monumentale
non spegnerò mai la mente a fronte di un umano fratello che
non spegnerà mai il suo cuore nonostante ciò che c’è
l’invito che offre la razza è lusingante ma si sa
esiste solo quella umana maestra di civiltÃ
illusi a comandare, schiavi di frustrazioni, son comuni le tensioni
prestigiatori di passioni imbastarditi, barbari censori
SENTI IL FISCHIO DEL VENTO CHE ARRIVA
SPAZZA LA MENTE, È BUFERA CHE TIRA
TIRO LE SOMME IN UN’ERA VIOLENTA
SENTI I MIEI PASSI, SON LA DISSIDENZA
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Raccolgo lacrime sulle strade la pioggia tornerÃ
rimango esule tra corpi morti senza causalitÃ
ma c’è una brezza che già mi spinge nel tornare a sperar
noi spazzeremo la sporca nube dell’ iniquitÃ
SENTI IL FISCHIO DEL VENTO CHE ARRIVA
SPAZZA LA MENTE, BUFERA CHE TIRA
TIRO LE SOMME IN UN’ERA VIOLENTA
SENTI I MIEI PASSI, SON LA DISSIDENZA
Il vento scuote le mie foglie gela quest’atmosfera
cammino controcorrente corrente è la nuova era
la paura che ci avvale lo fa solo nella testa
roviniamo ciò che creiamo alla fine cosa ci resta?
il mondo corre in fretta, cosa ci resta?!
si alzano palazzi col pegno di una foresta
intanto cadono i valori ci pensi a cosa ti resta?
liberi in gabbia, ecco cosa ti resta
l’evoluzione ha portato ad un’involuzione mentale
non cogli le differenze neanche se stanno di base
preferivo l’uomo primitivo privo di intelletto
non ancora evoluto ma privo del tuo concetto
è un campo dove cade solo il diverso
un gigante “indovina chi” si gioca sull’universo
non si fanno più domande la mia vita non ha un prezzo
vince il pregiudizio e cade sempre lo stesso
SFASCIO LE MURA DELL’INDIFFERENZA
SENTI I MIEI PASSI SON LA DISSIDENZA
SFASCIO IL MURO CHE HAI MESSO SUL CUORE
VIVA LA VIDA E FANCULO AL TUO ONORE