IL GIOCO DEL SILENZIO (2015)
IL GIOCO DEL SILENZIO
LETTERA AD UN TOTEM
IL MULINO
È la legge del silenzio
Quando crolla tutto attorno
Quando è notte anche di giorno
Solo un gioco il tuo silenzio
Siamo il gregge del non-senso
Che barcolla alcolizzato
Dopo aver distrutto il prato
Che ora brucia come incenso
Ma il pastore ha già da fare
E forse non ci ha mai voluti
Sorridiamo e stiamo muti
Crolla la terra
Mentre il mondo cade, tace, prega per te!
Alza la testa
Tu mi cerchi io non rispondo
Io ti cerco e vado a fondo
È il silenzio che ti ascolta
Quando parli con tè stesso
Quando chiedi un compromesso
E poi ti assolvi un'altra volta
Non puoi crederti innocente
Se lo sguardo volge altrove
Storie vecchie e scuse nuove
Chi reagisce e chi si pente
Bei pensieri e codardia
Ma la mia coscienza è a posto
La difendo ad ogni costo
Non è stata colpa mia
Crolla la terra
Mentre il mondo cade, tace, prega per te!
Alza la testa
Tu mi cerchi io non rispondo
Io ti cerco e vado a fondo
Nato in una terra morta
Col vestito del ribelle
Che ho cucito con la pelle
Dello schiavo oltre la porta
Ho difeso lo sfruttato
Mentre ne bevevo il sangue
Va a ignoranza il cuore esangue
Della causa che ho sposato
Ho sfilato in ogni via
E sussurrato ad ogni orecchio
Provo a dirmelo allo specchio:
non è stata colpa mia
Crolla la terra
Mentre il mondo cade, tace, prega per te!
Alza la testa
Tu mi cerchi io non rispondo
Io ti cerco e vado a fondo
Tu mi cerchi io non rispondo
Io ti cerco e vado a fondo.
Supplicando sentimenti
Le parole dei miei sensi
A te scrivo nella notte
Nuovo dio di noi perdenti
Guardo dritto nello specchio
Sputo addosso al mio riflesso
Come faccio a amare il prossimo
Se già fingo con me stesso?
Sono stanco e disilluso
Di un mi piace ad uno stato
Dipendenza da un buonismo
Che mi fa sentire escluso
Confessione o inquisizione?
Prego con le spalle al muro
Libero di andare
Schiavo di nessuno
Non accetto compromessi
Non mi faccio manovrare
Voglio esser la pedina
Che fa scacco tra i più fessi
Lettera ad un Totem, sogno di realtà
Cerco nella notte una nuova libertà
Cado a terra non respiro
Chiuso in queste quattro mura
Non c'è spazio dentro e fuori
Solo tu sei la mia cura
Tutti a casa!
Urla dentro la coscienza
Non accetto la morale
Di chi parla di coerenza
Tutti sorridenti
In catechismi e favole
Ma poi in giro per la strada
Vedo solo visi spenti
Tutti benpensanti
Assuefatti d’esperienza
Padri comprano l’amore
Che poi pagano in contanti
Io sto fermo non mi muovo intanto aspetto
Io non sporco le mie mani piango rido e vi rigetto
Solo tu che tutto puoi fai partire la rivolta
Forse solo un altro errore forse il segno di una svolta
Solo tu che tutto puoi fai partire la rivolta
Forse solo un altro errore forse il segno di una svolta
Lettera ad un Totem, sogno di realtà
Cerco nella notte una nuova libertà
Lettera ad un Totem, sogno di realtà
Cerco nella notte una nuova libertà
Lettera ad un Totem, che mai risponderà
Se il Totem prende vita...
Totem Totem intercedi per me
Totem Totem intercedi per me
Totem Totem nell'oblio del creato
Intercedi per me perché io ti ho inventato.
Giocattoli animati da ricordi spenti
Fan degli occhi miseri sorgenti
Vivo ogni giorno trame senza colore
Meno fantasia dell'etichetta di un liquore
Parole dolci come un mostro zuccherato
Sono gocce amare sul palato
Io preferivo una fine saporita
Che mi faccia rider della vita
Così chiusi la porta a questo mondo
E me ne andai perché
Mi innamorai di un mulino a vento
Alimentai le pale con semplicità
Un tulipano nasce dal cemento
Ladro di sensi ladro di sincerità
Carte stampate dal profumo leggero
E sorprendi il mondo in bianco e nero
Routinizzato come in un lavaggio delicato
Programmato ma per niente appassionato
E quel consiglio che ritengo un po’ triste
Star conforme è uno specchio che insiste
Archivi sogni come numeri seriali
Frodi anche te stesso coi tuoi sguardi illegali
Così chiusi la porta a questo mondo
E me ne andai perché
Mi innamorai di un mulino a vento
Alimentai le pale con semplicità
Un tulipano nasce dal cemento
Ladro di sensi ladro di sincerità
Rabbia, confusione, distruzione
Sono i peluche che tengo in tasca in ogni situazione
Una sola opportunità
Ti mostrerò di cosa son capace io non celo falsità
Sei solo ostinazione
Correrò attraverso muri verso la destinazione
Tu trasudi fragilità
Sulla mia strada regalerò pane dal sapore di umiltà
Mi innamorai di un mulino a vento
Alimentai le pale con semplicità
Un tulipano nasce dal cemento
Ladro di sensi ladro di sincerità.
APPESA A UN CAVO
L'ULTIMA NOTTE
GIORNO ZERO
Apro gli occhi non è un sogno
Vivo attaccato a una macchina
E questo schermo vuole il mio plasma
Per dare vita a una nuova realtà che
Corre come un occhio corre sullo schermo
Tra iene e vampiri sono pronto a andare in scena
Conta andare in onda per chi non affonda
Signore e signori: vi do il benvenuto in questo show!
La mia vita è appesa a un cavo
Di connessione a questa realtà
La trasmissione è una trasfusione
Solo un prelievo non mi basterà
Scende dai miei occhi lacrima che mente
Sangue che non rianima
Ma dove è la mia libertà?
In stati finiti la linfa virtuale
Che l'uomo digitale in ogni suo istante ritroverà
Apparenza ed illusione sono il mio copione
La diretta me lo impone: la mia parte in recita
E l’attore che scompare se si oppone alla trama
Di tradire per soli 15 minuti di fama
Ora che sembra che sopravvivenza
Sia solamente visibilità
Sento pulsare nelle mie vene
In quelle vere dell’anima
Cresce nel mio corpo cresce nella mente
Linee di comando che cadono
Linee che si spengono volti che risplendono
cuori che si fondono
Apparenza ed illusione sono il mio copione
La diretta me lo impone: la mia parte in recita
E l’attore che scompare se si oppone alla trama
Di tradire per soli 15 minuti di fama.
Sdraiato in un buco per terra
Attendi distratto l'ennesimo sparo
Rumore che rompe il silenzio
Lampo di luce nell'oscurità
E intanto chiedi alle stelle del cielo
Che veglian dall'alto quest'ultima notte
Di cancellare nel cuore e negli occhi
Lacrime sangue e dolor
Illuso da false speranze
Da propaganda inneggiante all'onore
Da chi spacciava amor per la patria
Carneficina da nobile azion
Hai rinunciato ai tuoi anni migliori
Sprecando tempo a giocare all'eroe
Hai rinunciato a morire da vecchio
E ora ti trovi a morir da soldato
Prendi la mira poi spara, spara senza ferire la gente
Chiedi a chi corre nel buio la via d'uscita dov'è?
Prendi la penna poi scrivi, scrivi lettere piene d'amore
Per chi lontano t'attende ma tu non ritornerai
Giunto sul campo di guerra
Hai realizzato cos'era in realtà
Una missione chiamata di pace
Da chi brama popoli da conquistar
Mine che esplodono, bambini muoiono
Potenti sfregano mani che uccidono
Madri che piangono lucide bare
Figli cadaveri del capitale
Ed ora dimmi caro soldato
Cosa si prova ad uccidere un uomo
Per il dovere di essere servo
Di chi decide e comanda per te
E voi signori calati dall'alto
Esportatori di democrazia
Che vi credete padroni del mondo
Tirando a sorte sull'umanità
Dove vi nasconderete
Quando vedrete sorgere il Sole?
Un nuovo giorno di lotta
Lotta per la dignità!
Prendi la mira poi spara, spara senza ferire la gente
Chiedi a chi corre nel buio la via d'uscita dov'è?
Prendi la penna poi scrivi, scrivi lettere piene d'amore
Per chi lontano t'attende ma tu non ritornerai
Per chi lontano t'attende
Per chi lontano t'attende
Per chi lontano t'attende ma tu non ritornerai.
Luce ascolta questa voce
Solitaria in questi anni di notte scura
E prego senza un dio cercando un modo mio
Che soffochi ogni mia paura
Sento che il vento
Mi accarezza sussurrandomi una cura
Ma io la cerco non c'è
Ancora
Notte donami un nuovo sogno
Come un lampo che illumini ogni coscienza
Di tempo non ce n'è lo sai meglio di me
Questo mondo ha perso la pazienza
Un nuovo giorno
Schiaccia il buio e questa amara indifferenza
Io già lo sento in me
Che lo sappia il mondo intero
Oggi è stato il giorno zero
Ed ora gridalo al cielo
Che sorge il giorno zero
E all'alba chi ti salverà?
Ed ora gridalo al cielo
Che sorge il giorno zero
E all'alba chi ti salverà?
Ho sognato braccia aperte
Mille occhi schiusi al sole in questa alba
Sorridere perché non ci sono più re
Dio salvi chi non salta e balla
Anime in volo
Far l'amore sopra un campo di battaglia
Restare umani anche se
Si sbaglia
Figli di un'unica famiglia
Si rincorrono sugli orrori del passato
Giocando sopra le vecchie bandiere che
Troppo sangue hanno già versato
Figli di un'alba
Donan luce a questo mondo risvegliato
Scaccia via le nuvole
Che lo sappia il mondo intero
Oggi è stato il giorno zero
Ed ora gridalo al cielo
Che sorge il giorno zero
E all'alba chi ti salverà?
Ed ora gridalo al cielo
Che sorge il giorno zero
E all'alba chi ti salverà?
Ed ora gridalo al cielo
Che sorge il giorno zero
E all'alba chi ti salverà?
Ed ora gridalo al cielo
Che sorge il giorno zero
E all'alba chi ti salverà?
CUORE BRIGANTE
VIA DA CIO' CHE HO
TOLTO L'IMPOSSIBILE
La promessa è un buon sapore
Di quel pranzo mai servito
Nell'attesa che qualcuno giri meglio qualche ruota
Ho aspettato e poi aspettato invitato a pancia vuota
A mia madre avevan detto che l'avrebbero salvata
Noncuranti dei suoi sogni le han sorriso e l'han stuprata
E ora sono deportato esiliato in altri mondi
Squarci d'oro e di letame che condiscono gli sfondi
Ma lo sento che alla fine pur vivendola lontano
La mia testa è accarezzata dalla sua stupenda mano
La promessa è un'illusione
di quel fiore ormai appassito
Dentro il petto batte un cuore che ha bisogno di sentire
I suoi battiti i suoi passi verso un dolce divenire
Pompa sangue da brigante nelle vene di chi vuole
Continuare a realizzare quest'estate che non muore
Come rondini, migranti, malinconici partenti
Noi bastardi con la rabbia e il nostro osso in mezzo ai denti
Siam fenomeni da circo siamo amici di stagione
Siamo bestie da macello spinte verso l'estinzione
E sei bella terra madre e sei bella sotto il sole
Mari e monti sulla punta di uno scomodo stivale
Ma sei bella madre Terra come il frutto che produce
Il tuo albero tuo figlio che l'amore da alla luce
E ritorno sempre a casa con il sogno di restarci
Tra le braccia di speranza che non riescono a levarci
E così tolgo il veleno con l'antidoto danzante
E così rimango vivo col mio cuore da brigante
E così rimango vivo col mio cuore da brigante
E così rimango vivo col mio cuore da brigante.
Via, è il momento di lasciare tutto e andare
Via, via da casa non a caso fuori il mondo aspetta me
Tutte le mie aspettative io le lascio sul comò
Con lo zaino a cuor leggero partirò solo con te
Nella vita c'è chi guida e chi si lascia trasportare
Troppa gente scende in strada senza chiedersi il perché
Senza mai restare fermo e con il rischio di affondare
Voglio amare e navigare senza fretta di arrivare
Dammi la mano stringimi ancora
Prima di correre guarda i miei occhi
Guardami bene forse è follia
Io preferisco chiamarla magia
Chilometri di sogni, questo è il mio cammino
E trovo libertà sulla via del mio destino
E non ho più paura perché ora so
Viaggio è fuggire via da ciò che ho
Auto, treno, aereo, nave, pattini lo sai
Oppure a piedi nudi cerco quello che vorrei
Caricato a molle parto e non ritorno su
Parti insieme a me oppure non cercarmi più
Spacco il cellulare, vola via la sim
Cambio password, cambio vita, cambio numero del pin
Se mi cerchi e vuoi viaggiare adesso vieni via con me
Tanto sai che devi fare, io ci voglio credere
Dammi la mano stringimi ancora
Prima di correre guarda i miei occhi
Guardami bene forse è follia
Io preferisco chiamarla magia
Chilometri di sogni, questo è il mio cammino
E trovo libertà sulla via del mio destino
E non ho più paura perché ora so
Viaggio è fuggire via da ciò che ho
So che non è facile ma sono pronto per
Liberarmi dalla noia, liberarmi dai cliché
Scappare e scavalcare muri e ostacoli e vedrai
Sarà un gioco se ti fidi insieme a me risorgerai
Chilometri di sogni, questo è il mio cammino
E trovo libertà sulla via del mio destino
E non ho più paura perché ora so
Viaggio è fuggire via da ciò che ho
Viaggio via da ciò che ho
Viaggio via da ciò che ho.
Non ho tempo di confondermi tra polveri sottili
Senza niente di sottile se non conti l'attributo
Senti il peso di guerre quotidiane
Tra il tuo essere e il tuo fare
Senza forze per restare qui seduto e non lottare
Non ho più tempo per pensarti
O pensare di cambiarti
Solo parole e cedimenti
Poi fronte contro fronte per capire nei tuoi occhi cosa c'è
Tolto l'impossibile
Rinunci all'anima
Tolto l'impossibile
la luce cambierà
Tolto l'impossibile
Che cosa resterà
Tolto l'impossibile
C'è solo verità
E allora togliti quel trucco che ti fa sembrare vero
Lava le mani per sentire quanto è fredda l'acqua
E pensa agli anni che hai vissuto e che hai passato
Se hai seguito il tuo copione alla faccia del nemico
E senza indignazione piangi
Anche la lacrima è ghiacciata
E fai un sorriso e alza il volto
Poi fronte contro fronte per capire nei tuoi occhi cosa c'è
Tolto l'impossibile
Rinunci all'anima
Tolto l'impossibile
la luce cambierà
Tolto l'impossibile
Che cosa resterà
Tolto l'impossibile
C'è solo verità.
LIBERO E RIBELLE
IL FLAUTO DI PAN
RESPIRO LIBERO 2.0
La notte è giovane a detta degli esperti
Il Sole scalda croste di complicità
La Luna invece riscalda vuoti aperti
Di giorno riempiono le piazze giù in città
La primavera arriva a risvegliare l'anno
Scuote le mura di una tana che non c'è
La tana è il mondo sai ma questo non lo sanno
Hanno paura di non esser come te
Come te
Come ferite che segnan la pelle
Come parole che corron sorelle
Come il rosso che macchia le stelle
Le toccherai, le prenderai
Soltanto tu
Libero e ribelle
E quel respiro rimane la Memoria
Un soffio forte un vento fischia resistente
Sussurra al mondo che fino alla vittoria
Sarà il momento di riprenderci il presente
Lo sguardo ride, è bello, saldo come il muro
Vive il ricordo colorando mattonelle
Ma vive ancora e anzi resta più sicuro
Se anche il tuo cuore ora è libero e ribelle
Come te
Come ferite che segnan la pelle
Come parole che corron sorelle
Come il rosso che macchia le stelle
Le toccherai, le prenderai
Soltanto tu
Libero e ribelle.
Ascoltami o Diana dei boschi signora
Sovrana dei cervi del muschio regina
Ti imploro o diva, selvaggia natura
Consola se puoi questa mia preghiera
Scendevo dai colli che gialli d’estate
Tranquilli coperti da trecce di vite
Che vidi una fonte nel caldo d’agosto
All’ombra di un faggio in un posto nascosto
Finita la caccia mi immersi in quel lago
A sciacquar dalla testa gli aghi di pino
A scacciar dalla mente qualunque pensiero
Che in acqua si scioglie svanendo lontano
Fuggire, fuggire, fuggire a più non posso
Scappando via veloce tra le fronde dentro al bosco
Più forte, più forte e non guardarsi indietro
Vietato rallentare se si scappa dal passato
Diana ti prego non ricapiterà ancora
E d’ora in poi prometto che sarò tua casta e pura
E ora che corro piangendo di paura
Sei l’ultima speranza di una ninfa che ti adora
E per la prima volta ad un sorriso si abbandona
Lo vidi sopra un tronco seduto che beveva
Non riuscivo a non fissare quei due occhi verde oliva
E neanche me ne accorsi ma nuotavo verso riva
E più mi avvicinavo e più lui mi sorrideva
Mi sollevò dall’acqua tendendo la sua mano
Avevo i piedi a terra ma la testa oltre il cielo
Volavo sopra i rami che avevo sempre visto
Dal chiaro, scuro, umido sottobosco
E quando poi mi chiese: andiamo a danzare
Perdiamoci tra gli alberi cibandoci d’amore
Risposi sussurrando: dimostra il tuo valore
E prendimi se riesci
Fuggire, fuggire, fuggire a più non posso
Scappando via veloce tra le fronde dentro al bosco
Più forte, più forte e non guardarsi indietro
Vietato rallentare se si scappa dal passato
Diana ti prego non ricapiterà ancora
E d’ora in poi prometto che sarò tua casta e pura
E ora che corro piangendo di paura
Sei l’ultima speranza di una ninfa che ti adora
E per la prima volta ad un sorriso si abbandona
Bloccata in un torrente non seppe dove andare
La ninfa e il desiderio di assaggiare del piacere
Si fece catturare dal fauno che la strinse
Ma l’abbraccio si dissolse esaurendosi per sempre
Scivolavano le braccia a cingere dei giunchi
Che il vento accarezzava diffondendone i lamenti
Che furono raccolti in un flauto ricavato
Da quelle stesse canne che il dio Pan aveva amato
Così da quella volta potete ascoltare
Il sapore delle note infiammate di dolore
Inseme per il mondo la porta a danzare
Perdendosi tra gli alberi e cibandosi d'amore.
Quante volte ti sei domandata
Perché il mondo gira così storto
Perché è sempre grigia la giornata
E che questo qua non è il tuo posto
Quando tutto ciò in cui speri crolla
Pensi io non ce la faccio più
Non dimenticarti che un sorriso
Ha la forza di tirarti su
Non arrenderti rialzati e cammina
Non fermarti guarda avanti e pensa che
Ci siamo noi
Non è tanto però basta per far nascer
Sul tuo viso un sorriso che ora è
Parte di te
Troppo spesso tutto sembra scuro
Per poter guardare un po' più in la
È un ostacolo è un alto muro
Che ti bloccano sulla tua via
Ma non credere che sia finita
C'è una luce proprio avanti a te
Alla fine di questa salita
Un respiro libero
Non arrenderti rialzati e cammina
Non fermarti guarda avanti e pensa che
Ci siamo noi
Non è tanto però basta per far nascer
Sul tuo viso un sorriso che ora è
Parte di te
Ma non credere che sia finita
C'è una luce proprio avanti a te
Alla fine di questa salita
Un respiro libero
Non arrenderti rialzati e cammina
Non fermarti guarda avanti e pensa che
Ci siamo noi
Non è tanto però basta per far nascer
Sul tuo viso un sorriso che ora è
Parte di te
Non arrenderti rialzati e cammina
Non fermarti guarda avanti e pensa che
Ci siamo noi
Non è tanto però basta per far nascer
Sul tuo viso un sorriso che ora è
Parte di te.
OLD'S COOL
LA NAVE DEI FOLLI
Un sabato stonato dal venerdì e dal vomitino
Mi reco con la nonna a braccetto al circolino
C'è il Mario, il Franco e il Gino, al centro della sala
L'amica della nonna, vecchiaccia gran maiala
E calan le pasticche, ma quelle del diabete
Più salirà l’ebrezza, più calan le monete
C’è chi per evitare una raccolta magra
Si prende le pasticche, ma quelle del viagra
Un passo indietro, un passo avanti
A fare festa saremo in tanti
Siamo un esercito senza divisa
Gridiamo in coro
Viva la fisa!
Walzer e polka, tango e mazurka
Ogni due balli è una pausa alla turca
Gianni è ormai il re della balera
Mi guarda e ride, non ha la dentiera
Ma in tutto questo clima di festa
Noto qualcosa, manca l’orchestra
C’è un gentiluomo che canta con grinta
Canta e sorride, ride e fa finta
Un passo indietro, un passo avanti
A fare festa saremo in tanti
Siamo un esercito senza divisa
Gridiamo in coro
Viva la fisa!
Un passo a sinistra, un passo a destra
Sale il bianchino con la minestra
Siamo un esercito senza divisa
Gridiamo in coro
Viva la fisa!
Sono le dieci si è fatto tardi
Fuori dal posto ecco i gendarmi
Ma i posti di blocco chi è serio li ignora
Sfrecciando a casa a 30 all’ora
Sdraiati a letto, prese le gocce
Domani al baretto a parlare di bocce
La vita ci insegna che al sabato sera
È paura e delirio coi vecchi in balera
Paura e delirio coi vecchi in balera
Paura e delirio coi vecchi in balera
Coi vecchi in balera
Coi vecchi in balera
Coi vecchi in balera
Coi vecchi in balera
Balera balera balera balera...
Che risate!
Un passo indietro, un passo avanti
A fare festa saremo in tanti
Siamo un esercito senza divisa
Gridiamo in coro
Viva la fisa!
Un passo a sinistra, un passo a destra
Sale il bianchino con la minestra
Siamo un esercito senza divisa
Gridiamo in coro
Viva la fisa!
Nella nebbia grigia e fitta
Risuonano risate
Echi sordi senza tempo
Tra le terre desolate
Galleggiante sulle acque
Abbandonato alla deriva
Galeon di pazzi
Affollati sulla stiva
Poveracci disgraziati
Saltimbanchi e suonatori
Scapigliati e scapestrati
Denigrati sognatori
Vittime innocenti
Con la colpa del piacere
Si allontanan dalla terra
Di chi non sa più godere
Di chi ha fatto del potere
E del denaro il proprio dio
Di chi non sa più sorridere
Monarca dell'oblio
E allora vieni su, allora salta su
Vieni a ballar con noi!
Sulla nave dei folli i folli siete voi
E allora vieni su, allora salta su
Fino all'eternità!
Sulla nave dei folli vieni con noi a cantar
Senza meta da seguire
Senza ansia del domani
Occhi allucinati fuggon
La monotonia dei sani
Che pensando d’esser meglio
Di bastardi senza senno
Si fan giudici corrotti
Vita e morte con un cenno
Dove l’unico reato
È farsi burla del potere
Calandosi le braghe
E al sir mostrando il bel sedere
Decantando per la piazza
I malaffari del signore
Preferendo al gran palazzo
Osterie piene d'amore
E allora vieni su, allora salta su
Vieni a ballar con noi!
Sulla nave dei folli i folli siete voi
E allora vieni su, allora salta su
Fino all'eternità!
Sulla nave dei folli vieni con noi a cantar
Or l'amor e il canzonare
Lo si fa col vento in poppa
Conventicola goliardica
Di naviganti in groppa
Senza che nessuno fermi
Questo eterno navigare
Solo l'eco sordo torna
Nell'eterno naufragare
E allora vieni su, allora salta su
Vieni a ballar con noi!
Sulla nave dei folli i folli siete voi
E allora vieni su, allora salta su
Fino all'eternità!
Sulla nave dei folli vieni con noi a cantar
Per chi ben pensa può sembrare
Tutto illogico e immorale
Ma se v'è ragion d’esister
Val la pena esagerare
SENTI IL RITMO CHE SALE (2014)
SENTI IL RITMO CHE SALE
Par che dai flutti rapido
Si mova un ritmo magico
Mi prende come un fremito
Lo sento poco logico
È un'eclissi variopinta
Colorata d'ogni tinta
Come un'onda mi travolge
Mi ribalta mi sconvolge
Senti il ritmo che sale sale senti il ritmo che…
L'ipnotico caotico
Musicar frenetico
Rifiuta quel ch'è statico
Bandisce ciò ch'è etico
Mi rende poco pudico
Per quanto sembri comico
Urlando a caso sgomito
In un mare verde vortico
Senti il ritmo che sale sale senti il ritmo che…
Aumbabba aumbabbaeia…
E ch'è d'un tratto lievito
Su nello spazio cosmico
Poi giù in picchiata ripido
Rapito per un attimo
Chiudendo gli occhi un brivido
La milza mi dimentico
Esplode ormai lo spirito
Lo libero in un gemito!
Senti il ritmo che sale sale senti il ritmo che…
Aumbabba aumbabbaeia…
DI VENTO IN VENTO (2013)
77
ORA
RITORNO A VIVERE
Guarda che sorriso, questo ghigno, questo viso
sarà assurdo, farò fuoco per creare il paradiso
tocca questa mano, mano pronta per il piano,
mano blocca la paura, la paura che allontano
Fiume (che diventa fogna)
Fogna (che raccoglie feccia)
Feccia che sprofonda dentro a un mare di vergogna
Pazzo (per creare un mondo)
Sano (Libero dal mostro)
Mostro al mondo sano la potenza del mio piano
Madre di gitani, musulmani infami e cani
Piangerai la morte giusta che rigenera il domani
Guarda il mio sorriso ed il mio ghigno ed il mio viso
Non c’è spazio per dannati in un reale paradiso
Fiume (che diventa fogna)
Fogna (che raccoglie feccia)
Feccia che sprofonda dentro a un mare di vergogna
Pazzo (per creare un mondo)
Sano (Libero dal mostro)
Mostro al mondo sano la potenza del mio piano
Ma la realtà non ci sta
Si è sporcata la città
Col sangue della libertà
Il mondo è un'isola
Idee come proiettili trafiggeranno i cuori
La vita non ha prezzo se quel prezzo tu lo ignori
Risplenda il nuovo giorno, squillino le bombe!
Risorga nuova luce sulle loro buie tombe
Fiume (che diventa fogna)
Fogna (che raccoglie feccia)
Feccia che sprofonda dentro a un mare di vergogna
Odio (per lo schifo che mi)
Danno (all'idea di perfezione)
Padre, Tu perdonali del danno che ti fanno
Ma la realtà non ci sta
Si è sporcata la città
Col sangue della libertà
Il mondo è un'isola
La luce, la voce
Non è mai così feroce
Sotto il segno della croce
c'è un'isola che tace.
Parole vuote troppo spesso le mie orecchie sentono
Bocche che parlano e che promettono
E trovano rifugio nell’indifferenza cronica
Acefali di una realtà ipnotica
E non si è più capaci di capire e
Discernere tra bene e male dentro te
Tutto cambia e cambierà
Dissenso crea novità
Oh... (gridalo forte insieme a noi!)
Questo silenzio assenso troppo spento
Oh... (riecheggia l’eco su di noi!)
Uomo che parla e chiede cambiamento
Ti illudono, ti comprano parlando di felicità
Richiedono un lavaggio di mentalità
Ma questo vuoto, paradosso di realtà
Ti affoga in un oceano di complicità
Ma adesso basta, non mi basta emergere
Colpiamoli...ora!
Oh... (gridalo forte insieme a noi!)
Questo silenzio assenso troppo spento
Oh... (riecheggia l’eco su di noi!)
Uomo che parla e chiede cambiamento.
Perché devo star,
Alle regole di questa realtà se,
Posso rifarmela,
Su misura come la pubblicità!
Mi rifugio in,
Paradisi artificiali, cerco
Di sintetizzar,
Quella sempre più introvabile felicità!
Quanti restiamo a non
Riconoscere noi stessi
Mentre sopravviviamo in un mondo di specchi
Riflessi
Frantumi restano,
Delle vostre macro-proiezioni
Ti sentivi un re,
Comandavi solo degli automi
Sfregio maschere,
Son servite a renderti felice?
Ora piangerai,
E vedrai la vita che rinascerà
Irrideremo le tue
Schiave paure
Ora già le senti
Affilate come una scure
Danzeremo poi
Sulla tua schiava pseudo morale,
Storie d’altri eroi,
Oggi polvere al telegiornale
Sento che nasce
Quando smetto di fingere
Getto le falsità,
Ritorno a vivere.
IL RUMORE DELLE MELE
SKASSA-INTEGRAZIONE
LOTHUS
Ho avuto la fortuna di sorridere
L'ho presa! Ho preso senza esitazione.
La scelta non convince la ragione,
Ma trova l'emozione in cose misere
Ho pianto gioie e riso a cuore triste,
Ho perso, ho vinto dubbi e verità.
Sognare è viver giorno che sarà,
Virtù di accontentar chi non insiste
Silenzio. Sto godendo di un miraggio,
Del volto sconosciuto dell'attore,
Di un gesto esagerato che è l'amore,
Di un urlo soffocato che è il coraggio.
Chi vive ad occhi chiusi non è cieco,
Chi sente ciò che ascolta non è sordo,
Se l'ombra e se la luce son d’ accordo,
In viaggi e in fantasie allor mi reco
Normale sensazione questo brivido:
Ricordi della vita si nascondono,
Celati sentimenti che risorgono,
E fanno del pallore un corpo livido.
Un giorno, addentando la mia mela,
trovai le soluzioni ai miei problemi,
Tranquillo com'è un mondo senza schemi,
sentii con quel rumore forza vera
Chi cerca vie d'uscita troppo grandi
Si perde nel concetto dell'essenza,
e la paura di restare senza
E' l'incubo più oscuro in cui sprofondi:
tra i fili delle proprie ragnatele,
un ragno intrappolato nel suo mondo
Cercava vie d'uscita nel profondo,
Riuscì ascoltando il suono delle mele
Tra i fili delle proprie ragnatele,
Riuscì ascoltando il suono delle mele.
Corre il secolo XXI
Corre l’ombra di nessuno
Scorre il suono di uno stomaco che è sempre più a digiuno
E’ l’antidoto comune
E nessuno resta immune
Un gigante ed un bambino si contendono la fune
Vivi solo se il denaro
Sopravvivi se avaro
Siamo sulla stessa barca In un oceano senza faro
Chi non lavora
Poi rapina la signora
E dell’odio si innamora
Chiude a chiave la dimora
Skassa-integrazione viva la stabilità
Non stare fermo vogliono questo e allora:
Mobilità!
Spezzettato in mille turni
Baci a terra se ritorni
E ti chiedi .dove tira il vento dei giorni moderni
Tira verso questa crisi
Di ideali e di sorrisi
Più che tempo di precari sembra un tempo di indecisi
Nelle scelte di ogni giorno
Cerchi un punto di ritorno
Risucchiato guardi dritto ma ci stai girando intorno
Chi non lavora
Nella nebbia si consola
La questione si peggiora
Chiude a chiave la dimora
Skassa-integrazione viva la stabilità
Non stare fermo vogliono questo e allora:
Mobilità!
Il profitto è se rinunci
Non guadagni se denunci
Ma il sistema si interrompe se le braccia tue le incroci
È una logica un po’ strana
di una mente non umana
delle macchine che firmano contratti senza paga
resti a casa stamattina
scaricato senza pila
hai provato a far l’eroe, scioperaio del duemila
Chi non lavora
E si accorge che è già ora
La rivolta già assapora
occupando la dimora
Skassa-integrazione viva la stabilità
Non stare fermo vogliono questo e allora:
Mobilità!
Skassa-integrazione, questa è povertà!
Non stiamo fermi, voliamo alto...skassa!
Questa realtà.
Io e te come Adamo ed Eva
Ci ritroviamo coperti di cenere
In un prato baciato dalla pioggia
Disgustiamo un futuro piacere
Nella sua mente sento un pensiero
Che al tramonto ci logorerà
Nei suoi occhi vedo il desiderio
Che all’alba ci consumerà
In un effimero atto
Questo fiore è consumato
Non ci rimane che un’illusione
In un effimero atto
Questo fiore è bruciato
Che sia questa la fine?
Non capisco se sia un atto meccanico
O un profondo gesto d’amore
Il mio cuore non dà più risposte
Non conta più le ore
Non saprei distinguere
Se sia colpa mia o di questi fiori
All’apparenza rosei e delicati
Ma con la mente predatori
In un effimero atto
Questo fiore è consumato
Non ci rimane che un’illusione
In un effimero atto
Questo fiore è bruciato
Che sia questa la fine?
Tra le righe del dramma leggo scritto
L’inganno della dea Afrodite
Non è più la trama di Cupido
Le sue frecce non sono infinite
Dal fango generato dalla pioggia
Germogliano, mascherandosi d’amore
I suoi petali ti condurranno
Sull’oblio del dolore
In un effimero atto
Questo fiore è consumato
Non sboccia più la primavera
In un effimero atto
Questo fiore consumato
Il sipario dell’affetto che era.
VIOLINO SOLO
FOGLIE
IL PUPAZZO DI PELLE
La sveglia è un campanello, rintocco di diamanti
Ricchezza di chi vuole non battere la fiacca
Vestire un uomo nudo è l’arte dei più santi
È un sogno o è eleganza vestire con la giacca?
Non è poi così certo che chi cerca sempre trova
Trovando in quattro corde una speranza sana
Speranza di un riscatto in una vita nuova
Lui cerca e dà coraggio in metropolitana
Straniero in terra grigia di nebbia e economisti
Cammina il suolo a tempo di ritmi straordinari
Facevo il direttore di cori e musicisti
Ora dirigo il mondo, tra vecchi e pendolari
Si aprono le porte, comincia il suo concerto
Correnti di persone si muovon nell’abisso
C’è odore d’acqua e sole, anche il tempo oggi è incerto
Lui che è sempre precario ma nel suo posto fisso
Con un pubblico distratto fatto con la cartapesta
Nell’indifferenza suona, chiude gli occhi e spicca il volo
Lui che era abituato a concerti per orchestra
Ora la sua partitura cita per violino solo
Straniero in terra grigia di nebbia e economisti
Cammina il suolo a tempo di ritmi straordinari
Facevo il direttore di cori e musicisti
Ora dirigo il mondo, tra vecchi e pendolari
Raccoglie con l’orecchio la nota più dolente
Un uomo ad occhi chiusi, di viver non ha voglia
Geloso come chi ha un pericolo imminente
Goloso come un verme che bruca la sua foglia
Lui che è esperto nell’usare, maneggiare sette chiavi
Ora è ancora alla ricerca di quella che non ha
Lui cerca mani nude, le mani che non lavi
Sporcando il grigio spento colori suonerà
Straniero in terra grigia di nebbia e economisti
Cammina il suolo a tempo di ritmi straordinari
Facevo il direttore di cori e musicisti
Ora dirigo il mondo, tra vecchi e pendolari
Quand’eri troppo in alto alla gente non bastavi
Adesso sottoterra raccogli carità .
Santità, falsità.
Mi condanni e chiedi come va
Fragile, docile.
Non sei stanco poi di fingere?
Credere, cedere
È un passaggio troppo facile
La realtà cambierà!
L’uomo salvo dalla cecità
Tra le foglie morte della mia città
Senza un sogno, senza realtà,
Senza un vero motivo per riderci su
Vivo per un sogno, non credi di starci anche tu?
Martire, complice
Proscrizione con un indice
Non lo fai, troppi guai
Apri gli occhi e allora sentirai
Tra le foglie morte della mia città
Senza un sogno, senza realtà,
Senza un vero motivo per riderci su
Vivo per un sogno, non credi di starci anche tu?
Vivo per un sogno nella mia città
Tra le mani c’è una realtà
E non ho paura di quel che sarà
So che la mia forza è ciò che cambierà
Cambia il sogno, il mondo nella mia città
Tocca il fondo questa realtà
Foglie vive su rami di società
Un’eterna, felice primavera di verità!
Silenzio in sala, calano le luci,
Tacciano le voci, questa è la danza di una
Vita lontana da tutti questi fili che segnano i cammini
Di chi ha venduto la sua libertà.
Giro per strada e tutto quel che vedo
Luccica di un credo
Che mi disgusta e che poi
Spero che cada ma resta sempre in piedi
E' meglio che ti siedi
Qua la faccenda si fa lunga
Quando il burattinaio è nascosto
E i pupazzi stanno al loro posto
Lo spettacolo continuerà
Squarcia il buio quella luce il palco è solo per te
Scusa se non applaudo ma il mio cuore
Sa per cosa battere
Prima di obbedire tu chiediti il perché
In questa notte abbracciami forte
E taglia quei fili che ti
Porto a ballare con me
Troppi pupazzi in questa scena triste
Seguono le piste
Di un regista senza volto
Ed ora son cazzi perché su questa scena
Qual è la vita vera
E a quante facce devi render conto
Ma forse sono io quello fesso
Che si ostina a restare se stesso
In mezzo a questo oceano di star
Squarcia il buio quella luce il palco è solo per te
Scusa se non applaudo ma il mio cuore
Sa per cosa battere
Prima di obbedire tu chiediti il perché
In questa notte abbracciami forte
E taglia quei fili che ti
Porto a ballare con me.
BURROCRATIA
MEID IN ITALI'
P(irati) D(el) L(ibeccio)
Carte bianche da firmare
Ore in fila ad aspettare
E ti senti soffocare
E non fai ciò che ti pare
Troppo spesso non son degno
Di trovarmi nel mio regno
Di cantare la poesia
Senza usare la magia
Senza usare spiegazioni
Come favole e aquiloni
Come il mostro troppo orrendo
Dalla penna mi sta uscendo
Dalla faccia sembra nero
Ma ha il pallore nel pensiero
Ma è bianco come il burro
Tira un grido in un sussurro
Tira il vento del potere
Su mettetevi a sedere
Su vasetti, al vostro posto!
Le patate con l’arrosto
Le verdure stanno in basso
Pomodoro sottomesso
Pomodoro troppo rosso
Sangue e sugo fino all’osso
Sanguisuga del sistema
Che minaccia la mia crema
Che mi venga un colpo adesso!
Chi s’oppone va soppresso
Chilogrammi di obbedienza
Affettato di coscienza
Afferrato ‘sto concetto
Poco importa coscia o petto
Poco tempo per chi pensa
S’avvicina la scadenza
S’avvicina la morale
Della fiaba alimentare
Della vita di ogni giorno
Ciò che sei fa da contorno
Ciò che sembra fondamento
È l’insano condimento
Carte bianche da firmare
Ore in fila ad aspettare
E ti senti soffocare
E non fai ciò che ti pare.
Valige già pronte, accendo il motore,
Passo a prenderti o Mary
Sarà un lungo viaggio che durerà ore,
Ci giriamo l’italy
Queste distese toscane
Tu ma le rendi un po’ giamaicane
E in queste nebbie padane
Noi respiriamo nuvole sane
Ma dove sto andando, si è fatta mattina,
Ci vorrebbe una cartina
Ti guardo negli occhi e mi consolo,
Arde il fuoco, spicco il volo
In alto per questo viaggio
Alla ricerca di un nuovo paesaggio
E in questi felici momenti
Noi ci godremo dei bei monumenti
Voglio stare qui, abbracciato con te, mary…
Made in italy
Le chiese, il castello, il duomo ed il foro,
Occhio rosso non credo sia il cloro
La fame che avanza, ‘na pizza da Pino,
Mi rimette sul cammino
Guardo la torre di Pisa,
Dicon che è storta ma è dritta precisa
Grido alla piazza san Pietro:
Salutami il papa, io torno indietro!
Il sole, il salento, il mare ed il reggae
Senza Mary nun lu regg’
Le alpi ed i monti, la neve che scende,
Senza Mary ciò non rende
Togli paure e pensieri
Colorando giorni neri
Accendi sogno e speranza,
io con te nella mia stanza
Voglio stare qui, abbracciato con te, mary…
Made in italy
Valige disfate, il morale ora è spento,
Mi han portato via Mary
Il cielo ora è grigio, il mare è cemento,
La tristezza in Italy
Chi mi potrà consolare?
Ma mentre piango arriva un compare
“Ghe s’è na festa da mì” “come te ciami?”
“Me ciami grapin!”
Voglio stare qui, abbracciato con te, mary…
Drunk in italy.
Attenti! Arriva il capitano, veloci che salpiamo!
Lontano dalle leggi del reame navighiamo
Per tutte le balene si viaggia a gonfie vele
Stanotte poche soste che si va tutti a sirene
Se poi la marina intercetta i miei dispacci
Rimedio e mando in onda i miei pesci pagliacci
Terrore dei sei mari delle reti nazionali
Con cui pesco il fritto misto per la pappa dei miei squali
Mi consenta questo mare
Di navigar lontano
Libero e gagliardo
Con il giornale in mano
Mirando il panorama
Col cannocchiale in su
33 uomini, la cassa del morto
E una bottiglia di rhum!
Fischia il vento mare mosso, ma non è un disturbo
Se Spugna dirige il giornale di bordo
Il tuo capitano sa che cosa fare
Finché la barca va tu lasciala affondare
C’è una Trota in mezzo al mare, dolce sta per affogare
Ora cerca rombi e razze che la possano salvare
All’orizzonte danza l’ombra del Delfino
Mentre aspetta la sua gloria schiaccia un pisolino
Mi consenta questo mare
Di navigar lontano
Libero e gagliardo
Con il giornale in mano
Mirando il panorama
Col cannocchiale in su
33 uomini, la cassa del morto
E una bottiglia di rhum!
Seguiamo impazienti le tracce della mappa
Il tesoro è cosa nostra, l’isola non ci scappa
Che poi miei cari amici ce lo divideremo
Come ci dividiamo il faticare al remo
Capitano che cantavi sulla nave da bambino
Sei la forza fresca adesso, nella destra hai l’uncino
Capitano che hai tirato sulla faccia il tuo sorriso
Niente bende, l’occhio è desto viaggi verso il paradiso.
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